
I nuovi Cavalieri
La galleria delle sculture della collezione “I NUOVI CAVALIERI”, progetto artistico unitario che interpreta la ricerca di identità tramite altrettante figure di cavalieri nella letteratura – da Orlando Furioso a Don Chisciotte, da Re Amleto a Agilulfo, il cavaliere inesistente.
Riuniamo 30 raggi in un mozzo, ma l’utilità della vettura dipende da ciò che non c’è.
Lavoriamo l’argilla, ma l’utilità del vaso dipende da ciò che non c’è – il vuoto.
Apriamo porte e finestre per fare una casa, ma la sua utilità dipende da ciò che è vuoto.
Lao-Tzu, Tao Tê Ching, VI-III secolo a.C.
I CAVALIERI E LA RICERCA DI IDENTITÀ
6 sculture per 6 personaggi della letteratura: i Cavalieri qui rappresentati intraprendono un’impresa epica. Nella letteratura classica, i cavalieri di Ariosto viaggiano, erranti, in cerca di qualcuno o qualcosa; Don Chisciotte esplora la propria illusione di cavalleria; il fantasma guerriero di Re Amleto appare alla mente indecisa del Principe di Danimarca.
In questa interpretazione del loro viaggio, resta l’armatura a segnalare la presenza del corpo al suo interno. Così, l’impresa diventa segno per la ricerca universale dell’identità, in un viaggio, innanzitutto interiore, di scoperta di sé, dove l’armatura è la corazza esteriore, e ciò che è rilevante è il vuoto all’interno: uno spazio vuoto per accogliere la presenza umana.
Un’armatura in ferro come la copertina di un libro
Questi moderni cavalieri – samurai mostrano come sia l’interno, ovvero il contenuto, che dà senso alla copertina e all’armatura. E poi, il suono: battere su un’armatura fa percepire il suono attutito della presenza umana, come sfogliare le singole pagine fa risuonare l’intero libro, ravvivandone la presenza come oggetto. Perché, come nell’interpretazione di Italo Calvino, il cavaliere è inesistente, una “vuota armatura che risuona metallica”, senza l’uomo al suo interno.
“Tu puoi sentire il suono di due mani quando battono l’una contro l’altra.” disse il maestro zen. “Ora, mostrami il suono di una sola mano…”