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dimensioni cm 70×45, altezza cm 58
La scultura che toglie dal materiale per farsi forma, e la storia che naviga fra gli eventi per consegnare al presente il senso del vivere, condividono lo stesso procedere per selezione e sottrazione, alla ricerca di un senso che resti incapsulato nelle nostre coscienze. Così è questa scelta di rappresentazione del mito fondante la coscienza di un attore del nostro tempo, in un tempo assoluto sottratto alla storia che diventa spiegazione del presente e speranza di una realtà diversa. Da lì, si è creato il nostro presente. Dove tutto è cominciato, nel tempo assoluto della Narrazione mitologica.
Se potessimo togliere il presente dal corso della storia, renderlo mitico e cercare, nel mito, la ricetta per la soluzione alla tragedia del vivere?
Putin, il bambino, costringe un ratto all’angolo e ne fa, da adulto, un paradigma di comportamento a rappresentare la necessità di reazione se messi all’angolo. Putin, o meglio Putìn, è il nome che ancora alcune famiglie venete portano; si crede, una di loro partì per passare gli Urali. Si dice.
E se quel mito fondativo, quel momento di epifania per cui l’uomo più potente sulla terra che sta cambiando il corso della storia, se quella narrazione che lo fece diventare adulto consapevole potesse venire estrapolata dalla catena degli eventi, e rientrare nel mito, forse si potrebbe riscrivere il nostro presente?
Se restassero nella mitologia, quel bambino e quel topo, le terre di Russia ed Europa troverebbero Pace?