Ravenna
metallo, ferro e legno, diametro cm 100
La sirena di fine turno chiama i lavoratori portuali e marittimi alla pausa pranzo. Sul molo circolare che racchiude il mare, le figure siedono in una sospensione che diventa anche metafisica, nel tempo e nello spazio.
Le figure umane sono raffigurate in modo essenziale e ripetute in successione, a formare un continuum che diventa metafora del lavoro collaborativo e della coesione sociale.
Ravenna: l’operosità dell’uomo ha portato alla costruzione del lungo canale Candiano, 11 km, che tocca la campagna, la pineta, le paludi; Ravenna ingloba il mare nella propria terra, facendolo arrivare a sé.
La sua posizione strategica, raggiungibile solo via mare perché circondata da terreni paludosi, ne fecero un avamposto per le flotte dell’Impero Roman, crocevia di navigazione e commercio con l’Oriente.
“Quando si ritorna dal mare per il canale navigabile, davanti ai nostri occhi si apre uno spettacolo grandioso […] larghe vene senza rive alimentano il porto. […] Oltre la darsena, Ravenna innalza le sue torri. Il paesaggio sembra la fine d’un mondo, ed è invece una rinascita.”
da Ravenna, Santi Muratori, storico direttore della Bibblioteca Classense, 1932
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