Monfalcone, Gorizia
ferro e legno, cm 50 x 170
Nella bolgia dei barattieri, Dante descrive la pece nera in cui sono avvolti i corrotti corruttori, quella stessa pece che gli operai navali fanno ribollire nell’arsenale di Venezia per la manutenzione invernale delle navi.
Le darsene e le officine dell’arsenale sono presenza forte che fa girare l’economia attorno alla costruzione navale e alla navigazione.
In quest’opera, le lamiere d’acciaio ricordano la costruzione non-finita di uno scafo.
Quale ne l’arzanà de’ Viniziani
bolle l’inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,
ché navicar non ponno – in quella vece
chi fa suo legno novo e chi ristoppa
le coste a quel che più viaggi fece;
chi ribatte da proda e chi da poppa;
altri fa remi e altri volge sarte;
chi terzeruolo e artimon rintoppa;
tal, non per foco, ma per divin’arte, […]
Inferno, canto XXI v. 7-16
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